La pittura sumi e (sumi-e) rappresenta uno stile di pittura a inchiostro e acqua nata in Cina durante la dinastia Tang (618-907) e arrivata in Giappone intorno al XIV secolo.
Il termine “sumi” in giapponese infatti significa inchiostro, il cui particolare modo di utilizzo rende questo stile unico nel suo genere.
Si tratta di una tecnica attraverso cui si fa uso soltanto dell’inchiostro nero e tutte le sue differenti gradazioni che vengono ottenute tramite la diluizione in l’acqua.
Caratteristiche e tecnica della pittura sumi e
Il sumi-e tende a rappresentare un tipo di arte minimalista, diretta e facilmente riconoscibile, volontariamente evitando una scrupolosa attenzione e rappresentazione dei dettagli.
La trasmissione delle emozioni avviene attraverso l’essenzialità e per riuscire a suscitare queste sensazioni è fondamentale una forte connessione tra l’artista e la sua opera.
Il compito dell’artista sarà immaginare il proprio ritratto nella mente e utilizzare la tecnica sumi per riprodurlo su tela, senza alcuna esitazione o dubbio.
I grandi pittori sumi-e tendono a rappresentare elementi semplici che generano nell’artista una forte emozione o mettono in luce particolari ricordi e legami nei confronti di qualcosa.
Non a caso, infatti, la fioritura dei ciliegi Sakura o l’alternarsi delle stagioni rappresentano due scenari molto utilizzati dagli artisti sumi e.
Altre scene possono includere alberi con foglie che frusciano al vento, onde che si infrangono contro le rocce o statue buddiste con intricati disegni scolpiti sulle loro superfici.
I dipinti sumi-e sono spesso usati nelle cerimonie religiose o come decorazione nelle case giapponesi.
A livello tecnico, praticare lo stile sumi-e richiede la corretta esecuzione di una regola fondamentale, vero marchio di fabbrica di questa corrente: effettuare una sola pennellata per ogni linea, senza procedere a ulteriori ritocchi per correggere qualcosa o aggiungere dettagli, perché si noterebbe la differenza con la prima.
L’artista inoltre deve essere in grado di controllare lo spessore e l’ampiezza dei tratti, nonché la quantità di pressione da utilizzare: ciò si raggiunge con anni di pratica.
Questo stile è talmente unico che gli è valso la reputazione di uno degli stili di pittura più belli e delicati. Inoltre vista la delicata bellezza delle pennellate è spesso paragonato alla calligrafia giapponese.
Attrezzi necessari per la pittura sumi
Adesso che abbiamo parlato della tecnica e delle caratteristiche che contraddistinguono la pittura sumi e da tutte le altre, è arrivato il momento di conoscere gli attrezzi del mestiere.
Partiamo subito da una prima considerazione: la pittura sumi e viene effettuata su carta di riso e i pennelli utilizzati sono diversi da quelli classici.
I pennelli utilizzati per la pittura sumi-e si differenziano dagli altri principalmente per il tipo di punta e per il fatto che sono in grado di assorbire all’interno della setole tutte le diverse sfumature di colore, senza mischiarle tra loro.
Nella scelta del pennello, inoltre, sarebbe meglio prediligerne uno realizzato con setole animali e dalla punta assottigliata.
La sottigliezza della punta è un dettaglio fondamentale, perché rappresenta uno dei tratti distintivi del sumi-e ed è chiaro che esistono svariati tipi di pennello adatti per rappresentare su tela linee di spessore e intensità diverse.
Per quanto riguarda la carta di riso, reperirla è davvero semplice, dato che si tratta di un prodotto abbastanza ricercato sul mercato.
Tuttavia è necessario fare attenzione alla scelta della carta di riso, valutandone bene lo spessore.
In un primo momento sarebbe opportuno prediligere una carta di riso più spessa in grado di assorbire poco inchiostro.
Una volta ottenuti i primi miglioramenti a livello tecnico, allora sarà possibile iniziare a variare le caratteristiche degli strumenti necessari.
La scelta di una carta più spessa deriva dal fatto che un individuo alle prime armi con la pittura sumi-e, rischierebbe di rovinare la carta di riso a causa di pennellate eccessivamente decise o cariche di inchiostro, inzuppando così la tela.
Oltre alla carta di riso e al pennello, avrai bisogno di altre due cose: l’inchiostro (sumi) e un recipiente (suzuri).
Il sumi andrà inserito all’interno del suzuri, riempendo il recipiente per circa due terzi e passando successivamente all’aggiunta di un terzo di acqua.
Si tratta di un passaggio molto delicato che va eseguito con attenzione.
Il composto di sumi e acqua va mescolato lentamente e in maniera costante, evitando di “strapazzarlo” con movimento troppo decisi.
Una volta ultimato questo passaggio avrai tutti gli strumenti a disposizione e sarai ufficialmente pronto per iniziare a dare forma alla tua immaginazione.
Per concludere
Abbiamo visto quanto sia particolare e articolata la pittura sumi e.
Per apprendere tutti i segreti è necessario sperimentare e studiare costantemente i vari passaggi e le tecniche.
Un buon dipinto sumi-e ha bisogno di una mente in grado di immaginare perfettamente il soggetto che verrà rappresentato su tela e un grande controllo del corpo durante la pittura.
Migliorare questi aspetti è il primo passo per ottenere grandi risultati.
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